2015-04 - Mostra fotografica di Elisabetta Masi

TRACCE DI MEMORIA SULLA GRANDE GUERRA
Mostra allestita nella sede del Gruppo di Cordenons
Con autentico apprezzamento generale si è conclusa domenica 19 aprile la mostra fotografica di Elisabetta Masi, dal titolo Tracce di memorie della Grande Guerra. Dalla Carnia al Carso, allestita nella sede A.N.A di Cordenons, in via Palladio. Soddisfazione da parte dell’autrice e delle Associazioni che hanno collaborato all’iniziativa: Oltre al Gruppo A.N.A. locale, il circolo Arci di Cordenons “Arcipelago” e l’Associazione MediaNaonis di Pordenone Si è registrata la sala piena sia all’inaugurazione dell’11 aprile che nella serata di sabato 18 dedicata alle “Letture: Testimonianze dalla trincea: scritti di letterati e illetterati combattenti”, a cura di Gabriella Del Duca e Clementina Pace. Il Venerdì con titolo “VISIONI: La Grande Guerra al cinema”, ci sono state brevi introduzioni storiche e proiezioni di sequenze da film di Chaplin, Kubrick, Monicelli, Weir, Rosi, Renoir, Vidor, a cura di Sabatino Landi e Tommaso Vidal. Durante la settimana ci sono state anche visite organizzate di alcune scolaresche, che hanno potuto apprezzare la mostra con la guida di E. Masi. A conclusione della serata di sabato il capogruppo Dino Venerus nel salutare i presenti e dopo avere evidenziato che per il gruppo Alpini di Cordenons si tratta del primo evento di questo tipo allestito nella nuova sede inaugurata sette mesi fa, ha ringraziato per la competenza e la dedizione le altre Associazioni che hanno curato la mostra ricordando quanto sia necessario conoscere il passato per comprendere il presente e progettare il futuro.” Abbiamo proposto un approfondimento, pur limitato, sul Novecento, convinti che sia nostro dovere, come Associazione impegnarci affinché tutti, non solo le nuove generazioni, possano conservare memoria di fatti che hanno lasciato il loro marchio indelebile attorno e dentro di noi. Il mondo che ci ruota oggi attorno, è frutto, nella loro evoluzione sia negativa che positiva, dei fatti di allora”. Rimane evidente il positivo collaudo della struttura, dimensionata e disposta per spazi espositivi e con saletta convegni.
Dino Franco Venerus